I deepfake – neologismo nato dalla fusione dei termini “fake” (falso) e “deep learning” (filone dell’intelligenza artificiale) – sono foto, video e audio creati grazie a software di intelligenza artificiale (AI) che, partendo da contenuti reali (immagini e audio), riescono a modificare o ricreare, in maniera realistica, caratteristiche e movimenti di un volto o di un corpo e a imitare fedelmente una determinata voce.
Le persone che, a loro insaputa, compaiono in un deepfake se, da un lato, subiscono una perdita di controllo sulla loro immagine, dall’altro, sono private anche del controllo sulle loro idee e sui loro pensieri, che possono essere, così, travisati. Pertanto, quella realizzata con i deepfake è una grave forma di furto di identità.
Alla luce di questo scenario, lo scorso dicembre, il Garante per la protezione dei dati personali ha messo a disposizione degli utenti una scheda informativa per sensibilizzarli sui rischi connessi agli usi malevoli, sempre più frequenti, di questa nuova tecnologia in continua evoluzione.
Tuttavia, è la stessa tecnologia che accorre in nostro aiuto per smascherare i deepfake.
Argomento e temi trattati da Luisa Verdoliva nell’articolo “Deepfake, come affrontare attacchi sempre nuovi: evoluzioni e sfide future”, pubblicato su: